Arrivo buon ultimo. Probabilmente influenzato dal lavoro che facevo (notaio, ora in pensione) mi sono convinto che è un serio problema quello dell'identità personale del soggetto umano. Forse sbaglio, ma nessun "artefatto" la garantisce, in un modo o nell'altro l'identità digitale è un codice, e se lo consegno a Fiorella, Fiorella diventa me.
Se non sbagliassi - e sono il primo a sperare di essere in errore - sarebbe molto difficile pensare a "digitalizzare la democrazia".
Il che non significa che la "cultura digitale" non può dare contributi utilissimi, cominciando dalla primissima fase di analisi; basta riflettere sulle ragioni che portano a scrivere norme incomprensibili. Mi rendo conto del paradosso, ma spesso fantastico su una meta regola per la quale non può essere approvata legge se non è processabile da un automa.
Affermazione nella quale ovviamente non credo, ma che chiede attenzione sui molti aiuti che la "cultura digitale" mette a disposizione dell'intero processo democratico il quale ha il suo fine necessario nel "fare leggi".