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Inviato da avatar Alessandro Marzocchi il 17-12-2013 alle 19:28 Leggi/Nascondi

Luca scusa - certamente sono il più vecchio dei due, propongo il "tu" che mi viene più facile - anche il digitale insegna la precisione, ma io non ho parlato di "sicurezza" bensì di "certezza", da vecchio notaio ho in mente la "certezza dell'identità personale" sulla quale sgombro il campo da facili equivoci: oggi questa "certezza dell'identità personale" rischia di diventare una favola inutile ed impossibile per chinque, automa od umano.
Parlando di politica e di democrazia, vorrei il massimo della certezza possibile, carte e codici si rubano, si clonano, si falsificano ... come insegnano esperienza da bancomat e da transazioni on line.
I soldi sono soldi, non sottovaluto la loro importanza, ma democrazia e politica meritano, esigono, livelli più elevati di certezza.
Non mi piacerebbe per niente scoprire una falsificazione nelle procedure elettorali.
Non sono un tecnico, ma da quel che ho capito è invece complessivamente affidabile il livello di "sicurezza" del digitale e mi fa piacere che tu lo confermi.
Ai tuoi principi di sicurezza (vedi link che hai postato) ne aggiungo un altro: sicurezza del soggetto agente, sicurezza che "chi vota" è soggetto autorizzato, legittimato a votare.
Come è necessaria "" assoluta sicurezza delle piattaforme per l'e-democracy "" (questo è quanto scrivi tu) è ugualmete necessaria assoluta sicurezza sull'identità dei soggetti "votanti" (questo è quanto auspico io).
Che poi tu ed io possiamo fare poca strada ... questo è altro problema e concordo pinamente con te.

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