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Inviato da avatar Daniele Mazzucato il 03-10-2014 alle 19:11 Leggi/Nascondi

Mi inserisco in questa ottima conversazione per dire la mia, in risposta agli ultimi dubbi espressi da Alessandro Marzocchi.

Dal punto di vista tecnico esistono già strumenti informatici che possono garantire un ottimo livello di sicurezza dei dati, a livello teorico. A livello pratico dipende dall'onestà dei tecnici che ci lavorano dietro (ma vale lo stesso anche per quanto riguarda le elezioni fisiche).

Da appurare se un sistema openSource possa essere migliorativo o peggiorativo dal punto di vista della sicurezza: io propendo più per la prima ipotesi. In ogni caso sono un sostenitore del voto pubblico, non anonimo - a maggior ragione perchè sostengo anche il voto delegato - ed in questo modo, con aggregazioni delle votazioni per distretti e dati consultabili in chiaro, l'elettore ha modo di verificare personalmente il corretto conteggio della propria preferenza (diretta o delegata).

 

Un'ultima considerazione: io concorderei con lei quando dice che l'identità per le decisioni politiche è ben più importante dell'identità fiscale/finanziaria dell'individuo. Sostengo  i valori della persona che dovrebbero prevalere sugli interessi del mercato, della finanza e delle grandi corporazioni.

Tuttavia, appare abbastanza chiaro che oggi il trend mondiale risulta diametralmente opposto agli ideali da noi appena prospettati (probabilmente è sempre stato così dall'alba della civiltà, ma la recente globalizzazione unita alla finanza creativa ne ha esacerbato la tendenza): oggi l'unico vero potere, in taluni casi più influente delle stesse nazioni, in continua ascesa nonostante crisi o quant'altro, è la disponibilità percepita di moneta. Moneta che in ogni caso, anche quando non concentrata nelle mani dei maggiori super plutocrati, influenza pesantemente la politica reale e la vita di popolazioni intere.
Basti pensare al TTIP in via di approvazione, che concede di fatto alle grandi corporazioni il diritto di rivalersi economicamente sugli stati in caso di violazioni di convenzioni commerciali internazionali, siglate normalmente da privati. Stiamo imboccando una strada in cui non sono più gli stati governare i cittadini ma influenti corporazioni private, in modo sempre più evidente.

Dunque, in ultima istanza, in questa società dovrebbe essere paradossarlmente più importante garantire la massima sicurezza sulle transazioni finanziarie piuttosto che sulle transazioni politiche.

Saluti,

grazie a tutti.

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