Metodo Delphi... e simili metodi iterativi.La scorsa settimana leggevo un articolo su Le Scienze, "Prove di dialogo tra scienza e politica" (Le Scienze - Giugno 2014), a cura di Adriana Valente e Tommaso Castellani. L'articolo verteva sul tentativo di dare dei suggerimenti alla politica per lo sviluppo dell'attività scientifica, attraverso un processo partecipativo che coinvolgesse un gruppo misto di esperti, in parte appartenenti al mondo della ricerca, e in parte al mondo della politica. L'esperimento prevedeva di far emergere un certo numero di idee condivise grazie al Metodo Delphi. La spiegazione del Metodo mi ha suscitato subito interesse, e mi ha ricodato un metodo che avevo sperimentato qualche tempo fa in una piattaforma informatica chiamata Vilfredo và ad Atene. Il Metodo DelphiIl Metodo Delphi prevede di trovare soluzioni condivise a dei problemi attraverso un processo che affini via via le varie soluzioni proposte, tramite la prensentazione a degli esperti di soluzioni-sintesi, e richedendo loro di darne un'opinione e/o modificarle. Il processo viene re-iterato più volte, fino al raggiungimento di un'accordo. L'obbiettivo ideale è ottenere, da un grande numero di idee iniziali, parziali e non condivise, una sola soluzione completamente condivisa da tutti; ma è accettabile anche più soluzioni, purché egualmente condivise e non in antitesi. Il Metodo Delphi è applicato con varie varianti, ma in sintesi il processo è il seguente:
Il processo cicla fino al raggiungimento di sintesi sufficentemente condivise. Il Metodo ha come suoi cardini:
Gli aspetti che considero più interessanti sono due:
Vilfredo và ad AteneCome accennato, in precedenza avevo provato la piattaforma Vilfredo và ad Atene, sviluppata a partire dalle idee di Pietro Speroni, e che di fatto è simile per alcuni aspetti del Metodo Delphi. Per la spiegazione particolareggiata rimando al blog di Speroni e a questa pagina. Io sintetizzerò dicendo che le differenze principali stanno:
Il primo punto è più chiaro, si tratta di eliminare la figura del facilitatore automatizzando la parte burocratica del suo lavoro, e costringendo gli stessi esperti a redarre le sintesi, spingendoli a modificare o redarre soluzioni-sintesi più condivisibili. Il secondo punto è più complesso. L'algoritmo si basa sulle idee del matematico Pareto, su come risolvere problemi complessi isolando e concentrandosi sugli aspetti più significativi; queste idee trovano oggi applicazioni pratiche nel mondo dell'economia, della finanza e dell'ingegneria. In particolare, l'algoritmo seleziona per il ciclo successivo solo le soluzioni-idee che si trovano sul fronte di Pareto delle indicazioni di gradimento dei partecipanti (esperti). L'idea è che, nell'evoluzione dei cicli, le soluzioni-idee più condivisibili tendono a sopravvivere, mentre le altre vengono via via scartate (in questo senso è definibile un algoritmo genico). Il "Metodo Speroni" si può sintetizzare:
Il processo cicla fino al raggiungimento della piena condivisione tra i partecipanti su una o più soluzioni. OpenDCNAnche la piattaforma OpenDCN ha implementato uno strumento che utilizza un metodo iterativo, chiamato "Brainstorming". Anche in questo caso non è prevista la figura del facilitatore, e il lavoro di rielaborazione e sintesi è lasciata ai partecipanti. Non conosco il funzionamento dell'algoritmo di valutazione, ma sembra che lavori su valutazioni a punteggio (mentre su Vilfredo la valutazione di tipo concordo/non concordo). Ad ogni ciclo, le soluzioni-idee meglio valutate vengono messe in evidenza, e l'amministratore della piattaforma può decidere arbitrariamente di far teminare la quest al termine di un ciclo, anche se non raggiunto il pieno consenso. Wikipedia ed altre wikiForse uno degli strumenti iterativi più noti è Wikipedia. A ben vedere le wiki lavorano per natura in modo iterativo: infatti il metodo di lavoro a scrittura collaborativa, senza limite temporale, porta di per sè all'elaborazione di testi che sono la sintesi, via via affinata, corretta e dettagliata dell'argomento trattato. I redattori sono contemporaneamente autori e controllori dell'elaborato complessivo, e i moderatori dovrebbero intervenire solo in presenza di dissidi insanabili. AnonimatoUn ultimo aspetto importante che voglio rimarcare del Metodo Delphi, è l'uso dell'anonimato durante la sessione di lavoro. I contributi dei partecipanti in forma anonima presenta diversi vantaggi:
L'altra faccia della medaglia, è che in presenza di un gruppo di partecipanti aperto, non si hanno riferimenti per valutare il loro grado di preparazione. Ovviamente, se il gruppo di partecipanti è chiuso, sarà automatico pre-selezionarli con il voluto grado di preparazione (i famosi esperti). In Delphi l'anonimato è un requisito del metodo, in metodi simili, es. Vilfredo, è una scelta. Altri approcci alla questione si risconta ad esempio nella piattaforma Airesis (che sebbene non implementa direttamente un metodo iterativo), si può scegliere tra una partecipazione palese o un anonimato temporaneo, limitato al periodo di dibattito delle quest. Luca Z. Commenti (2) |