Finalmente, dopo alcuni mesi di sviluppo, la Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet è uscita con la "Bozza della Dichiarazione dei Diritti in Internet". Questo documento è piuttosto ambizioso, non solo per l'obiettivo in sè, ma perché vorrebbe essere proposto come primo riferimento in sede comunitaria sul tema.
Sei paginette piuttosto vaghe a dire il vero, che probabilmente non scontentano nessuno del gruppo di lavoro della Commissione.
Ciò non toglie che la Bozza ha già contenuti significativi [con un loro peso], e invito tutti a scaricarla e leggerla (è molto breve).
In ambito specialistico si sta già commentando (e/o polemizzando) sui contenuti, ma la cosa interessante è che partirà una consultazione pubblica basata sulla piattaforma dei CIVICI, con lo scopo di raccogliere opinioni e suggerimenti dei comuni cittadini.
L'iscrizione e gratuita, e solleciterei chiunque sia interessato al tema di iscriversi e partecipare attivamente. Ovviamente oggi non sappiamo se, come e quando le sollecitazioni dei cittadini verranno tradotte in legge [alcune esperienze passate sono purtroppo sconfortanti], ma la massiccia partecipazione almeno non permette scuse.
Alcuni riferimenti:
Alcuni spunti di discussione per il tema della e-democracy
Leggendo la Bozza, o trovato una serie di contenuti ovvi, altri meno ovvi e altri che andrebbero chiariti.
In particolare sono stato colpito da alcuni aspetti che hanno impatto sui temi dell'e-democracy e che accenno di seguito.
Neutralità della rete e Trattamenti automatizzati
"...ogni persona ha il diritto che i dati che trasmette e riceve in Internet non subiscano discriminazioni, restrizioni o interferenze in relazione al mittente, ricevente, tipo o contenuto dei dati, dispositivo utilizzato,applicazioni o, ingenerale, legittime scelte delle persone..."
"...nessun atto ... decisione comunque destinata ad incidere in maniera significativa nella sfera delle persone, possono essere fondati unicamente su un trattamento automatizzato di dati personali volto a definire il profilo o la personalità dell’interessato..."
In passato avevo disqisito sulla possibilità di creare dei sistemi automatizzati per la moderazione nelle discussioni, ma una possibile interpretazione di questo punto è che non dovrebbe essere possibile incidere sugli utenti riguardo la visibilità o la possibilità d'intervento (ovviamente a meno di abusi o reati).
Anonimato
"...Ogni persona può comunicare elettronicamente in forma anonima per esercitare le libertà civili e politiche senza subire discriminazioni o censure..."
Questo punto può essere interpretato che, almeno per attività civili e politiche, deve essere possibile per i cittadini, oltre che commentare, anche votare in forma anonima.
Qui si possono aprire delle discussioni sull'opportunità/necessità/pericoli del voto palese o segreto, note a chi usa piattaforme deliberative come ad esempio Liquidfeedback.
Diritti e garanzie delle persone sulle piattaforme
"...Ogni persona ... ha diritto di interrompere il rapporto, di avere copia dei dati che la riguardano in forma interoperabile, di ottenere la cancellazione dalla piattaforma dei dati che la riguardano..."
Il primo punto che mi colpisce è dare la possibilità di fornire copia dei dati ... in forma interoperabile. Può significare che gli utenti possono chiedere di avere copia delle proprie attività in un formato open? Non è cosa da poco: e per molte piattaforme, che usano formati proprietari dei database, è una cosa difficile da realizzare.
Il secondo punto è da chiarire: ottenere la cancellazione dei dati personali è facile, ottenere la cancellazione dei propri contributi su una piattaforma, non solo è difficile, ma potrebbe rendere inconsistente molte attività collettive (discussioni, creazione di contenuti, delibere...).
Luca Zanellato
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