Caro Marco,
concordo con te che la trasparenza è una bella cosa, ma probabilmente come principio in un specifico contesto (e forse neanche sempre) come un gruppo chiuso, un'associazione, il movim 5 stelle, ma quando abbiamo a che fare con la società civile e la cittadinanza che si confronta su certi temi il voto palese diventa critico in quanto il condizionamento può diventare determinante. E non solo nelle aree dove mafia e camorra condizionano. Anche dove c'è un capobastone di quartiere, un conoscente a cui devi dar conto della tua scelta, il tuo padre-padrone e il tuo collega e il tuo datore di lavoro.
In estrema sintesi piattaforme nate con il criterio della trasparenza vanno ripensate e su questo tassello NON possono essere genearizzate, mentre il rovescio (ovvero una piattaforma che ha le diverse opzioni) può essere utilizzata per i diversi contesti, definibili di volta in volta. Immaginiamoci una legge che va contro gli interessi forti. Sapiamo i condizionamenti a cui si va incontro?
Per questo motivo in una proposta di architettura generalizzata dell'ambiente partecipativo propongo che questo tassello (la gestione del voto) sia una funzionalità esterna al media civico e sia così utilizzata come si reputa opportuno da qualunque piattaforma applicativa.
A presto
Carlo Crespellani
carlo@crespellani.it