E' vero, avevo dimenticato le registrazioni dirette tramite i social più popolari: ma sbaglio o si tratta comunque di una registrazione che viene duplicata, a partire dai dati presi del social network, verso il sito su cui si accede?
In ogni caso torna parzialmente con il concetto che volevo esprimere: cercare di mantenere una sola identità virtuale nelle svariate piattaforme partecipative.
Interessanti gli esempi che fai con le cosiddette carte fedeltà, potenziate dalle sinergie tra varie aziende partner: tuttavia resta un'identità informatica fine alla mera commercializzazione di prodotti a scopo di lucro, non un servizio sociale concepito per l'utilizzo aperto (a meno di non accettare di sorbirsi il marketing più o meno esplicito dell'azienda di turno).
Fai molta distinzione tra i livelli di sicurezza e lo condivido, è fondamentale.
Però farei una distinzione sulla questione sicurezza:
- da una parte c'è la sicurezza tecnica, che possa minimizzare i furti di identità legittime e le pratiche illecite correlate: essenziale
- dall'altra parte c'è la sicurezza che l'identità virtuale corrisponda all'identità di una persona fisica: in questo contesto è importante e auspicabile ma meno essenziale, a mio avviso. Se un utente vuole mascherarsi è difficile impedirglielo (basti pensare che anche nella realtà fisica ci si può camuffare, per varie motivazioni più o meno lecite), tuttavia se si diffonde la pratica di utilizzare un'unica identità virtuale - senza dispersione e duplicazione su innumerevoli piattaforme eterogenee - e se si adottano criteri tecnici di reputazione su questa identità unica, si minimizzerebbero diversi problematiche all'ordine del giorno quando si discute di eParticipation, secondo me :)
Grazie,
saluti e buona giornata.