è stato pubblicato oggi sul sito del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, il documento di sintesi dei risultati della consultazione.
Dal 30 aprile, "Sono giunte, alla data del 30 maggio 2014, 39.343 e-mail all'account rivoluzione@governo.it che discutono i 44 punti della riforma della pubblica amministrazione.".... "Grazie alla collaborazione del Dipartimento di metodi e modelli per l'economia, il territorio e la finanza di Sapienza Università di Roma sono stati utilizzati gli strumenti di text mining che, attraverso l'uso di tecniche e algoritmi della statistica, ha consentito di classificare i messaggi ricevuti secondo il grado di pertinenza con i 44 punti della riforma." I risultati di questa elaborazione sono forniti nel documento pubblicato oggi (e allegato).
Due considerazioni di metodo e non di merito, al volo. Non era ovvio, nè scontato, che venisse mantenuto l'impegno a dar conto dei suggerimenti arrivati. La soluzione dell'email lasciava perplessi sia per la poca trasparenza che per la possibilità di fornire un feedback nei tempi promessi. Alla seconda questione il governo ha risposto efficacemente coinvolgendo un Dipartimento universitario che ha utilizzato tecniche di text mining (invece di assoldare, come pare fosse stato fatto da precedenti governi, uno staff di "processori umani").
Resta la questione della trasparenza. Quando, a consultazione aperta, ho visto su La Stampa anticipazioni su osservazioni e proposte mandate via email dai cittadini, mi sono chiesta: "perchè un giornale ha accesso a queste informazioni e noi cittadini no?". Il problema resta ora: è diverso leggere un rapporto di sintesi e poter disporre delle proposte in dettaglio. Ma a questo il governo potrebbe ovviare mettendole a disposizione come open data. Ma, anche facendolo, resta il fatto di aver disegnato un processo di puro crowd-sourcing, senza un tentativo (almeno per ora) di favorire la elaborazione collaborativa di proposte. Processo sicuramente difficile da farsi a livello nazionale, lungo e costoso da gestire. Ma forse più utile per coinvolgere cittadini e dipendenti pubblici nel cambiamento. Come aveva fatto l'amministrazione US con il "reiventing government" degli anni '90. Come qualche esperienza locale ha provato a sperimentare. In questa direzione, la base di conoscenze raccolte in questa consultazione potrebbe essere usata come input non solo per la riforma, ma per processi di innovazione che la articolino e mettano in pratica (giusto per fare un esempio sul punto 15 del documento -- conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, asili nido nelle amministrazioni -- si potrebbero raccogliere esperienze già fatte, suggerimenti, etc.)
-- fdc